Mercati Saraceni
Un beneficio religioso di origine settecentesca venne creato, nella località oggi denominata Madonna di Mare, per iniziativa dei feudatari principi di Tarsia. Essi ottennero la possibilità di organizzare qui una fiera dall'1 al 3 maggio. Proprio in questa località, infatti, si trova il complesso mercantile che nel corso del Settecento fu sede di quella fiera, una delle più importanti del comprensorio, la fiera di Santa Croce, che richiamava, per la ricchezza e la qualità delle mercanzie, le vicine popolazioni arberesh (Carfizzi, San Nicola dell'Alto, Pallagorio)[17]. All'inizio del XIX secolo, a causa delle invasioni turche che interessarono l'intera fascia ionica, la fiera venne interrotta. G.F. Pugliese - che era vivente all'epoca de fatti - narra infatti che nel 1802 durante la Fiera, presente una numerosa comunità di mercanti, venne cannoneggiata da grosse navi barbaresche[18]. Forse per questo i mercati portano il nome di mercati saraceni, anche se il Pugliese non usa questa denominazione, che dovrebbe essere sorta successivamente.Sono formati da due file di arcate in pietra che un tempo servivano al posteggio-merci, dopo la loro ristrutturazione, ultimata nel 1990, sono divenuti scenario di attività artistiche e teatrali. Durante la festa patronale, che si svolge dall'8 al 10 maggio, la statua di San Cataldo viene portata in questo luogo, dove rimane all'interno di una chiesetta per un'intera notte.

